lunedì 8 gennaio 2018

Le scale di Napoli





(foto da internet)

Cari chiodini vicini e lontani, vi facciamo i nostri migliori auguri di buon anno! 
Iniziamo il 2018 con un post dedicato alle scale che percorrono Napoli dal mare alla collina. Sono più di 200 e, seppur con gravi carenze -mancano, infatti, un'efficiente segnaletica stradale e turistica, e una mappa turistica completa per orientarsi-, rappresentano un alto valore patrimoniale della città partenopea.  Secondo un censimento recente vi sono, in totale, 135 scale e 69 gradonate, anche se molte di esse si trovano in uno stato di completo abbandono e degrado. Questi percorsi urbani furono cantati da Eduardo Bennato ne La città obliqua: "Diagonali e passaggi segreti, un cammino che esiste da sempre, il tesoro della città antica".




(foto da internet)


Delle associazioni culturali locali hanno costituito un comitato a difesa di questo importante patrimonio:  il Coordinamento Recupero Scale di Napoli, e hanno lanciato il Manifesto per il recupero delle scale che segnala la criticità dei percorsi ed esige misure di tutela e di valorizzazione di un bene sottovalutato.
Questi sistemi urbanistici, che uniscono varie zone di Napoli, sono legati alle espansioni fuori le mura, avvenute in città tra il XIV e il XVI secolo. 
Per semplificare un po' le cose, vi proponiamo quattro itinerari: iniziamo dalla Pedamentina, probabilmente il percorso più famoso, una scala che, con i suoi 414 scalini, collega la splendida Certosa di San Martino al centro storico della città (Spaccanapoli) attraverso un itinerario suggestivo e pittoresco. La realizzazione di questa strada ebbe inizio nel XIV secolo.  La Pedamentina è interessante anche dal punto di vista paesaggistico, in quanto costeggia gli orti e i giardini della Certosa ed offre pregevoli vedute sul Golfo di Napoli. 






(foto da internet)

Il secondo itinerario, detto del Petraio scorre quasi perpendicolare alla Pedamentina dall’altra parte del Vomero. Le sue scale tortuose vanno da via Annibale Caccavello fino al Corso Vittorio Emanuele. Il percorso  si snoda tra la Vigna di San Martino (un appezzamento agricolo di sette ettari un tempo proprietà dei monaci e oggi monumento nazionale), gli eleganti palazzi liberty di via Filippo Palizzi e i tipici bassi partenopei. 
Il terzo itinerario è la cosiddetta Calata San Francesco una via gradinata del Vomero che inizia da via Belvedere e termina in via Torquato Tasso, per poi continuare fino al Corso Vittorio Emanuele col nome di Salita Tasso. Anticamente concludeva il suo percorso molto più in basso: raggiungendo la zona costiera.
Il quarto percorso è La salita Cacciottoliil cui nome deriva da una villa sorta nel luogo, ad opera della famiglia Cacciottoli (XVII secolo). Il percorso ebbe un ruolo urbanistico molto simile a quello delle Scale della Pedamentina, ovvero quello di collegare la Certosa di San Martino al centro storico della città. La strada è caratterizzata da gradinate molto ripide ed è quella che necessita urgentemente un intervento di bonifica per salvarla dall'attuale stato di degrado. 





(foto da internet)

Altri interventi di rilievo, che cercarono di collegare le colline limitrofe al centro storico, risalgono al XVI secolo; in questo periodo, infatti, il viceré Don Pedro Álvarez de Toledo, oltre a creare una vasta zona per le guarnigioni spagnole decise di espandere la città verso la collina del Vomero
Per collegare la città bassa e la nascente città alta vennero attuati ad esempio i Gradoni di Chiaia e le Rampe Brancaccio.
I Gradoni di Chiaia costituiscono attualmente una salita che porta da via Chiaia ai Quartieri Spagnoli e infine al Corso Vittorio Emanuele. Si tratta di un percorso pedonale molto caratteristico, capace di offrire la più pittoresca fotografia della vita quotidiana nei popolosi Quartieri Spagnoli.
Le Rampe Brancaccio, invece, ebbero il compito di collegare le Mortelle con la zona di Chiaia






(foto da internet)

Dalle Rampe Brancaccio si possono ammirare meravigliosi scorci su Napoli, Posillipo e Mergellina; esse si congiungono, al di là di Corso Vittorio Emanuele, alle scale del Petraio.
Per gli amanti del cinema (e degli esterni), ricordiamo che sullo scalone di Montesanto, che parte da Corso Vittorio Emanuele per giungere fino a Piazzetta Olivella, nei pressi della vecchia stazione della metropolitana di MontesantoVittorio De Sica girò alcune scene del film Giudizio Universalee sui gradini di via Giuseppe Piazzi (non lontano dall'Orto Botanico), il regista italiano girò alcuni esterni di Ieri, oggi e domani con Sofia Loren e Marcello Mastroianni.
Buon viaggio!



























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